18.07 - Quali sono, in generale, i doveri dell'amministratore di sostegno?

L'Amministratore deve "dar voce" alla persona con disabilità favorendone l'inclusione, il protagonismo nelle scelte di vita ed il processo di empowerment. Questo indica l'assunzione di potere nella propria vita, sviluppo della consapevolezza del proprio valore di persona.L'ADS deve riconoscere che la persona è competente a decidere della propria vita e trovare il modo di manifestare la competenza dell'interessato (e non la propria) al di fuori.

Tutta una serie di doveri/obblighi risulta in parte dal testo della legge n. 6/2004, in parte dal richiamo ai doveri stabiliti dalle norme in materia di tutela.

A parte il richiamo agli obblighi di operare diligentemente, come un buon padre di famiglia chiamato a reggere quell'ufficio, principio cardine è quello stabilito dall'art. 410 c.c., secondo cui, nello svolgimento dei suoi compiti l'amministratore deve tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario.

Tutta l'attività dell'amministratore di sostegno deve essere pervasa da tale superiore principio, sia che essa riguardi la gestione degli aspetti economici della persona (bancari, imprenditoriali, commerciali, tributari, immobiliari, ecc.), o la cura della persona e, quindi, degli aspetti non prettamente patrimoniali.

Tale criterio informatore si specifica ulteriormente nei doveri- di informare tempestivamente, e preventivamente, il beneficiario circa gli atti da compiere, nonché il giudice tutelare in caso di dissenso con il beneficiario stesso (in tale ultima evenienza, spetterà al giudice tutelare superare il contrasto, indicando all'amministratore la via da seguire);- di farsi portavoce, innanzi al giudice, di ogni istanza nell'interesse del beneficiario, promuovendo l'intervento del g.t. per le opportune rimodulazioni della misura di protezione;- di segnalare ogni mutamento nelle condizioni di vita e di autonomia della persona, compreso l'eventuale venir meno delle condizioni che avevano giustificato l'attivazione della misura di protezione;- di relazionare periodicamente (secondo la cadenza temporale stabilita dal giudice) sull' attività svolta e sulle condizioni di vita personale e sociale del beneficiario;- di amministrare il patrimonio diligentemente, e di rendere il conto periodico della gestione.

Al momento dell'assunzione dell'incarico l'amministratore di sostegno, infatti, deve prestare giuramento di fedeltà e diligenza nello svolgimento dell'incarico.

Vi sono, poi, alcune regole di comportamento non codificate, ma ricavabili dall'esperienza sul campo. E, come è facile immaginare, il compito non è sempre facile.

Allora, per svolgere l'incarico in maniera diligente e fruttuosa, evitando di creare un muro invalicabile e di emarginare ilbeneficiario, è necessario: - conoscere ed incontrare tempestivamente il beneficiario nell'ambiente in cui vive. - fargli visita e frequentarlo in base alle necessità ed alle sue richieste.- cercare di instaurare con lui un rapporto di reciproca fiducia, rispettoso della sua personalità, dei suoi bisogni e delle sue aspirazioni. - segnalare prontamente al giudice tutelare l'impossibilità di allacciare un qualsiasi rapporto al fine di sollecitarne la sostituzione, perché il compito dell'amministratore di sostegno è quello di aiutare il beneficiario e non quello di provocare ansia e negatività.- collaborare in maniera fattiva con i medici, con gli operatori dei servizi territoriali socio-assistenziali e sanitari impegnati nella cura fisica e mentale del beneficiario e coni familiari, senza mai travalicare o snaturare i ruoli e le competenze di ognuno o delegare ad altri i propri compiti o le decisioni di sua competenza. - attivarsi prontamente per ottenere l'accesso ai servizi ed alle prestazioni economico-assistenziali (quali, ad esempio, l'integrazione retta, l'assegno di cura, l'invalidità civile, l'indennità di accompagnamento, l'inserimento in un centro diurno, l'assistenza domiciliare, i pasti a domicilio, ecc.) utili o necessarie per la migliore tutela patrimoniale e sanitaria del beneficiario, nonché, in caso di ricovero in struttura, segnalare immediatamente al Giudice Tutelare o agli enti competenti eventuali disservizi, malfunzionamenti o maltrattamenti fisici e morali. - tenere un rapporto leale e corretto con l'Ufficio del Giudice Tutelare, segnalando prontamente tutti i fattori ostativi all'assunzione o alla prosecuzione dell'incarico (come, ad esempio, il poco tempo a disposizione, l'assenza prolungata dal lavoro, ecc.),al fine di permettere l'immediata nomina di un sostituto.

In mancanza di impedimenti, se ha dato la disponibilità incondizionata ad assumere l'incarico di amministratore di sostegno, non può selezionare gli incarichi in base alla patologia, al patrimonio o alla residenza del beneficiario.- non assentarsi per periodi di tempo più o meno lunghi senza aver prima avvertito il beneficiario, il giudice tutelare, i familiari e tutti coloro che, direttamente o indirettamente, sono impegnati nell'aiuto e nell'assistenza della persona e fornire loro tutte le risorse economiche ed umane necessarie. - rinunciare alla richiesta di liquidazione dell'equa indennità o posticipare l'incasso di quella liquidata, quando ciò possa comportare grave pregiudizio al beneficiario, come nel caso di patrimonio esiguo, mancanza di liquidità, spese urgenti da affrontare, situazioni e contesti familiari conflittuali, ecc., perché il compito dell'amministratore di sostegno è quello di aiutare il beneficiario e non quello di metterlo in difficoltà economiche. - attenersi scrupolosamente al principio della riservatezza circa le condizioni patrimoniali e sanitarie del beneficiario, evitando di diffondere informazioni che possano portare discredito o vergogna al beneficiario e favorire l'emarginazione, la paura, ecc.


Cosa cambieresti o aggiungeresti rispetto alle indicazioni di cui sopra?