01.14 - Un'espressione scherzosa, spesso usata, è che l’AdS cammina secondo la logica dello "scooby doo": cosa vuol dire?

Vuol dire che l’ambito delle attività suscettibili di rientrare nelle competenze dell’ads in seguito al decreto del GT, non è affatto circoscritta – come si poteva ritenere in passato - alle decisioni di (a) carattere patrimoniale, ma si estende altresì a ricomprendere il settore delle (b) decisioni sanitarie e quelle delle (c) decisioni di carattere personale/familiare. 

In realtà si tratta idi settori diversi tra loro: in particolare è subito evidente come le necessità del rispetto per la tendenziale sovranità dell’interessato siano ben più intense negli ambiti sub (b) e (c) che non sub (a). Ciò vale in particolare nell’ambito del dissenso dell’interessato rispetto alla messa in opera di un determinato atto: mentre difficilmente una contrarietà del beneficiario può essere impedititva di un atto sul terreno (a) patrimoniale, laddove ne esistano i presupposti è assai problematico che si possa passare sopra sulla esplicita opposizione dell’interessato sui terreni sub (b) e sub (c).

Ben diversa è la soluzione nell’ambito degli atti da adottarsi non già contra, bensi praeter le indicazioni del beneficiario: anche in ambito personale ed in ambito sanitario non vi sono ostacoli alla accoglibilità di indicazioni gestionali che siano ispirate al bene della persona.

Con queste varie indicazioni, evidentemente da approfondire nei dettagli, occorre comunque ribadire che la sfera decisionale suscettibile di rientrare nell’AdS è tendenzialmente a 360°, ad esclusione soltanto di quegli atti che non possono – per se stesso – che essere compiuti dall’interessato: ad esempio il matrimonio, il testamento, il riconoscimento di figlio naturale. 


Cosa cambieresti o aggiungeresti rispetto alle indicazioni di cui sopra?