La grande differenza dell’Ads rispetto agli istituti classici della interdizione e della inabilitazione è la seguente:
- Nella interdizione e nella inabilitazione il legislatore ritiene ancora possibile organizzare delle risposte prefigurando il tutto “dall’alto”: l’idea di base è che tutti i soggetti deboli sono tutti uguali tra di loro, perlomeno quelli affetti da malattie mentali gravi, e pertanto anche sul terreno dei diritti i loro problemi sono fondamentalmente sempre gli stessi; nessuna difficoltà per il legislatore ad immaginare dall’alto una disciplina uniforme per tutti i destinatari tendenziali.
- Nell’ads il punto di partenza è esattamente opposto. I clienti potenziali dell’istituto sono persone portatrici di diverse gamme di fragilità possibili. Si va dagli infermi di mente agli anziani, dai tossicodipendenti ai malati gravi, dagli alcolisti ai soggetti in coma, dai down ai ludo dipendenti, dai carcerati ai disabili fisici, e così via..E’ altresì evidente, nella logica dell’Ads, che anche all’interno di ciascuna delle categorie appena nominate, esistono differenze spesso profonde: due persone in carrozzina possono avere problematiche diversissime tra di loro, così come accade in effetti pressoché sempre per due portatori di schizofrenia, per due centenari e così via..Data questa fenomenologia molto frammentata e articolata, è gioco forza per il legislatore rinunciare ad un pacchetto disciplinare formulato dall’alto una volta per tutte e applicabile poi a ciascun interessato in modo automatico, come una sorta di tampone o di timbro legale. Occorre fatalmente portare a livello raso terra la “telecamera” e costruire una risposta che avrà luogo dopo una attenta ricognizione, da parte del GT, delle specifiche peculiarità di quella persona fragile, delle sue esigenze, dei suoi deficit, delle sue potenzialità, delle sue aspirazioni e così via “In alto” può rimanere soltanto sia pur capillare una disciplina di tipo procedimentale, relativa ai compiti dei servizi, dei GT, degli ADS: ma la sostanza effettiva del singolo statuto relativo ai poteri, ai doveri, al contenuto effettivo del vicariato per l’Amministratore, è fatalmente materia di un decreto originale e irripetibile emanato volta per volta dal GT.
Una parola si può dire gli interdetti sono tutti uguali tra di loro, i beneficiari di ads tutti diversi. La circostanza che tutte le scelte fondamentali siano destinate a venire dal basso, impone, d’altro canto, una disciplina ben più attenta e minuziosa deputata a far si che la fotografia, il colloquio, l’ascolto, il rispetto identitario, le atmosfere stesse del dialogo con il beneficiando avvengano nelle migliori condizioni possibili: passaggio molto complesso e delicato, che con l’interdizione non ha pressoché significato, ma che nell’ADS è fondamentale. Lo stesso dicasi per quanto concerne il riscontro di tutti i momenti di conflitto, di scontentezza, di reclamo, di protesta, che possono esservi successivamente all’inizio del procedimento, non solo per quanto riguarda il beneficiario ma anche eventualmente i suoi familiari e suoi più stretti conoscenti. Tutti i momenti che si svolgeranno anche essi “in basso” e che devono essere effettuati in modo tale da evitare sempre sordità e ingiustizie.