06.11 - Un non vedente o ipovedente?

L'ADS non è esclusivamente dedicata alle persone con disabilità intellettiva. Valgono le considerazioni espresse per persone con difficoltà meramente motorie, con la precisazione che il  diritto all'accessibilità (art. 9 CRPD)  comprende anche la comunicazione ed il linguaggio e rende necessario dotare le strutture e gli edifici aperti al pubblico di segnali in caratteri Braille e in formati facilmente leggibili e comprensibili, mettere a disposizione forme di aiuto da parte di persone o di animali addestrati e servizi di mediazione, specialmente di guide, di lettori e interpreti professionisti esperti nel linguaggio dei segni allo scopo di agevolare l’accessibilità a edifici ed altre strutture aperte al pubblico e  assicurare il pieno accesso alle informazioni. È   fondamentale promuovere l’accesso per le persone con disabilità alle nuove tecnologie ed ai sistemi di informazione e comunicazione, compreso Internet.

Per le persone con problemi di vista l'accessibilità è raggiunta attraverso la comunicazione ampliata, la presenza di segnaletica tattile ed udibile; anche in questo caso, più che l'ADS serve un contesto adeguato dal punto di vista informativo e della comunicazione. La “Comunicazione” comprende: lingue, visualizzazioni di testi, Braille, comunicazione tattile, stampa a grandi caratteri, le fonti multimediali accessibili così come scritti, audio, linguaggio semplice, il lettore umano, le modalità, i mezzi ed i formati comunicativi alternativi e accrescitivi, comprese le tecnologie accessibili della comunicazione e dell’informazione.

Anche in queste ipotesi la logica è la stessa: si può affiancare alla persona un altro soggetto per supportarla, ma per l'inclusione delle persone è essenziale non assisterle ma renderle indipendenti eliminando le barriere di diversa natura che rendono disabili le persone in ragione della diversità (lettera e, Preambolo CRPD).


Cosa cambieresti o aggiungeresti rispetto alle indicazioni di cui sopra?