L’ipoacusia può giustificare l’apertura dell’amministrazione di sostegno, se accompagnata da altre patologie o da particolari forme di disagio.
In giurisprudenza, vanno segnalati due precedenti.
- Trib. Trieste, 6.12.2008, in www.personaedanno.it, che ha aperto l’amministrazione di sostegno a favore di una persona capace di intendere e di volere affetta da ipoacusia, osteoartrosi con osteoporosi e cardiopatia senile, stante il conflitto tra le figlie della beneficiaria “all’interno del quale e solo a causa di questo si profila un’esigenza di trasparenza che va comunque considerata”.
- Trib. Piacenza, 8.1.2010, inedito, che ha disposto il rimedio per un soggetto affetto da sordomutismo, difficoltà personale e disagio sociale anche per mancanza di ausilio parentale in Italia.
Per le persone sorde il problema principale sta nel comunicare. Le persone sorde che non abbiano disabilità intellettive hanno diritto ad accedere alle informazioni come chiunque altro; a tale riguardo giova ricordare che, nella prospettiva dei diritti umani e della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, il “linguaggio” comprende le lingue parlate e il linguaggio dei segni, come pure altre forme di espressione non verbale.
Anche in queste ipotesi la logica è la stessa: si può affiancare alla persona un altro soggetto per supportarla, ma per l'inclusione delle persone è essenziale non assisterle ma renderle indipendenti, eliminando le barriere di diversa natura che rendono disabili le persone in ragione della diversità (lettera e, Preambolo CRPD).