02.05 - L’interfaccia con il Giudice cosa vuol dire?

Vuol dire “restare a disposizione del Giudice” non solo per quanto riguarda, come si è appena detto, per la redazione iniziale del ricorso, ma anche tutti i successivi adempimenti corrispondenti ad esigenze di informazione o di documentazione da parte del Giudice stesso: certificati scolastici, professionali, sanitari, estratti di verbale, ricerche specifiche. Il punto fondamentale è che il GT deve essere sgravato di tutto ciò che o esula dai compiti di un Giudice o è comunque diventato troppo impegnativo, dati i numeri di oggi, perche sia pensato che sia il Giudice a fare tutto quanto. Il Giudice deve essere sgravato da tutti i compiti superflui, ambulatori, burocratici, che appesantirebbero il Suo lavoro ed essere messo in condizioni di poter svolgere in tempi rapidi e con pienezza di informazioni, il lavoro che esso giudice è l’unico che può svolgere: il controllo cioè che i diritti del beneficiario siano rispettati, che non ci siano vuoti e abbandoni di presidio, che non vengano assunte decisioni scorrette o incongrue che le richieste e le aspirazioni del beneficiario siano rispettate.

Anche all’audizioni iniziale del beneficiario, l’Ufficio Sportello può dare un valido contributo.

Il punto di arrivo, cui giungere nel più breve tempo possibile, è quello di un GT che “si fida pienamente” di ciò che l’Ufficio Sportello fa giorno per giorno. Una volta che questo punto si è raggiunto tutta la “macchina” che gira intorno alla gestione della vita di quella persona fragile dovrebbe funzionare presto e bene.


Cosa cambieresti o aggiungeresti rispetto alle indicazioni di cui sopra?